Supervisione

La supervisione pedagogica

La supervisione è un dispositivo pedagogico e interazionale che, a partire da uno sguardo più distante dalla quotidianità e maggiormente esterno alle dinamiche, permette di:
illuminare le parti ombre ed evidenziare le prassi consolidate (spesso in maniera inconsapevole), far emergere le latenze (quegli elementi che agiscono ma che si fatica a riconoscere e nominare), mostrare la predominanza di alcuni stili e timbri educativi e la conseguente omissione di altri, dar nome alle difficoltà e ai non detti (che spesso distorcono la comunicazione), elaborare i propri vissuti rispetto al rapporto con sé-gli altri, sé adulto-gli altri minori, sé professionista-altri colleghi (pari e superiori), dar voce ai mandati che il contesto sociale attribuisce al servizio e gli effetti che si creano.

Il dispositivo della supervisione, su richiesta individuale o gruppale, agisce su tre livelli:

  • I livello “supervisione al servizio”: a partire da problematiche riguardanti l’oggetto intenzionale, il mandato sociale e le strategie del servizio, il supervisore, utilizzando una metodologia interattiva – di ricerca del senso, accompagnerà l’individuo/il gruppo a decifrare, identificare, nominare e catalogare il problema in sottoinsiemi propri del significato/significante del con-te-sto, per poi elaborarlo nella sua possibilità costruttiva;
  • II livello “supervisione ai casi: a partire da situazioni che riguardano i minori il supervisore, utilizzando una metodologia interattiva – maieutica, accompagnerà l’individuo/il gruppo a elaborare il quadro situazionale (elementi ricorrenti e latenze), visualizzare il quadro sistemico (le relazioni in gioco e il loro effetto), far emergere e rielaborare i vissuti prodotti e sottesi propri degli operatori e quelli intercettati propri dell’utente e dell’utenza, osservare e comprendere gli stili educativi in atto (i ricorrenti e i latenti), cogliere le possibilità che si aprono e i vincoli e i limiti presenti;
  • III livello “supervisione alle dinamiche di gruppo: a partire da difficoltà che riguardano prevalentemente il rapporto tra i membri che operano nel servizio, che emergono a livello comunicativo- operativo , che ingabbiano l’esercizio dei ruoli e irrigidiscono punti di vista e prospettive, il supervisore, utilizzando una metodologia interattiva –dinamica/interazionale, accompagnerà l’individuo/il gruppo a smontare pregiudizi, precomprensioni, a decifrare ed elaborare modalità comunicative altrui, a leggere le dinamiche e i ruoli in gioco in situazioni/ scambi conflittuali (propri dell’intreccio tra mondo professionale e personale), a ripensarsi nel servizio.
    Si utilizzeranno strumenti di brainstorming, esercitazioni individuali e di gruppo, role playing, case study, problem solving, l’autobiografia e la narrazione (libera o secondo copioni).