Prevenzione

Nell’ambito PREVENTIVO, Davide Onlus fin dalla sua nascita attua intervento di consulenza pedagogica rivolta ai genitori del territorio con sessioni individuali e di coppia, percorsi, serate e interventi nell’ambito degli Istituti Comprensivi della città di Busto Arsizio e delle scuole dei comuni limitrofi.

Dal 2010 al 2020 si è aggiudicata l’appalto per l’erogazione di servizi di consulenza psicologica, formazione e supervisione rivolti al personale delle scuole dell’Infanzia comunali.

Dal 2010 al 2012 si è concretizzato il progetto “UN PARACADUTE PER L’ATTERRAGGIO”, nato con l’intento di accompagnare emotivamente il bambino adottato e i genitori alla conoscenza reciproca. Nello specifico si sono messe in campo azioni a più livelli per rilevare tempestivamente situazioni di disagio infantile: di tipo formativo rivolti agli insegnanti delle scuole primarie, di tipo laboratoriale rivolto a gruppi classe, di tipo riflessivo, di taglio psico-educativo, rivolto a minori adottati e alle loro famiglie.

Nel 2013 la cooperativa Davide, a fronte dei sempre più numerosi casi di separazione giudiziale, ha proposto e attivato presso il Tribunale di Busto Arsizio un tavolo di lavoro e confronto tra i professionisti dei principali enti pubblici e privati che si occupano di famiglie separate. Il tribunale si è fatto coordinatore di questa iniziativa, promuovendo riunioni periodiche sui nodi problematici riscontrati per: 

  • favorire e migliorare la conoscenza da parte dell’ambito sociale e giuridico delle competenze di ciascun ente/istituzione che interviene nelle situazioni di separazione al fine di evitare sovrapposizioni e implementare le sinergie d’intervento;
  • diffondere la conoscenza dei servizi e modalità di supporto a disposizione delle persone (adulti e minori) coinvolte nell’esperienza della separazione coniugale;
  • individuare linee operative comuni e condivise per la gestione delle situazioni particolarmente problematiche e conflittuali.

Dal 2015 fino al 2019 Davide onlus attiva il progetto “CHAPERON ROUGE” mirato alla prevenzione a scuola dell’abuso sessuale all’infanzia. Il progetto, fondato sull’esperienza e metodologia messa a punto dal Dott. Alberto Pellai si è rivolto agli insegnanti e ai bambini delle classi quarte della scuola primaria.

Dal 2019 è attivo il progetto “AIUTIAMOLI AD AIUTARSI: prevenzione diretta all’abuso all’infanzia” svolto, in continuità ma che viene aggiornato alla luce della situazione attuale: la novità consiste nella formazione ai docenti e nella costruzione di un protocollo condiviso di segnalazione e denuncia in rete (Pubblica Istruzione e I.C., Servizi sociali, Forze di Polizia). In questo modo la rete, formata al tema e supportata sul campo, può diventare essa stessa comunità pronta a prevenire e a meglio intervenire. Questo progetto, che ha visto come Partner attivo l’Assessorato all’Educazione del Comune di Busto, attraverso il corso di prevenzione all’abuso minorile svolto in tutte le scuole Primarie della città, ha coinvolto:

  • nr. 430 minori tra 9 e 10 anni (n.21 classi impegnate in nr. 5 sessioni da nr.2 cad.)
  • nr. 58 docenti (in un percorso formativo di nr. 3 sessioni di nr.3 ore cad.)
  • nr. 200 genitori (in sessioni di in-formazione per gruppi di Istituti Comprensivi)
  • nr. 13 Enti in rete: oltre ai partner progettuali, nr. 7 Istituti Comprensivi scolastici (nr. 1 assente solo nell’incontro di rete), nr. 2 paritarie, Servizi Sociali, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Locale

Le azioni rivolte ai bambini di classi IV e V primaria sono state volte a promuovere lo sviluppo delle loro capacità critiche di sentire e riconoscere situazioni di disagio e potenziale rischio di abuso, individuare e rafforzare i fattori protettivi utili a non diventare vittima. Le azioni rivolte al target adulti docenti, sono state orientate a permettere loro di individuare e condividere prassi e modalità omogenee di allerta ed intervento, definire e declinare in rete prassi operative.

Dal 2019 è attivo il progetto “UN NIDO PER NOI: costruire insieme uno sguardo di cura” (Azioni di informazione/formazione nidi e micronidi in attuazione dell’art.2 della L.R. 18/2018) che ha l’obiettivo di promuovere la costruzione di un ambiente di fiducia per rafforzare la relazione tra genitori, bambini ed educatori: tutti i soggetti che possono potenzialmente fornire fattori protettivi necessari a prevenire forme di maltrattamento.

Il progetto si articola in tre direttrici:

  • Formazione rivolta ai coordinatori e educatori dei nidi presenti in Busto A. e consulenza per contrastare forme di disagio in pregiudizio. Attualmente con i nr.4 percorsi formativi tenuti si sono formati nr. 14 coordinatori e nr. 54 operatori
  • Sensibilizzazione, in-formazione ai genitori e consulenza per approfondire i concetti di difficoltà, disagio e pregiudizio, far conoscere meglio loro le modalità osservative necessarie per rilevarli, sostenere la fiducia e la necessità di alleanza educativa nido-famiglia. Si sono incontrati nr 122 genitori, nr. 133 genitori si sono iscritti ai percorsi formativi, interrotti causa COVID 19, ora svolti via webinar.
  • Costruzione di un vademecum in retem costituita dai nidi di Busto A. (hanno aderito al progetto n.16 nidi)/ Servizi sociali/Pubblica Istruzione/ Forze di Polizia che permetta l’applicazione di linee guida condivise qualora vi siano condizioni di pregiudizio.

La finalità del progetto è quella di far emergere e riconoscere segnali di disagio fisico e/o psichico dei minori. Nello specifico con:

  • gli staff educativi dei servizi si intende implementarne le capacità di lettura di disagio, valorizzare i team per prevenire il burn-out, promuovere la consapevolezza di ruolo, 
  • i genitori intende promuovere la capacità di riconoscere i fattori di rischio, incrementando i fattori protettivi
  • i servizi (scolastici, sociali, forze dell’ordine, ed altri enti referenti) si intende costruire un modus operandi condiviso.

Il progetto in partnership con la Pubblica Istruzione, nonostante il sopraggiungere del COVID 19, ha uno stato di avanzamento del 92%.

I percorsi formativi infatti sono stati rimodulati via webinar, porgendo però attenzione perché restassero in forma interattiva e interazionale. Ciò ha permesso la tenuta della partecipazione che si attesta del 100% per gli operatori, del 30% per i genitori.