Audizioni protette

La convenzione per la protezione dei Bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, firmata il 25 ottobre 2007 a Lanzarote (e per questo comunemente denominata Convenzione di Lanzarote) fù adottata dal Consiglio d’Europa al fine di creare uno strumento sovranazionale atto ad impedire il dilagarsi di forme di sfruttamento sessuale, a proteggere il minore come soggetto debole, cercando, al contempo di sollecitare i Paesi contraenti ad apportare modifiche di diritto sostanziale e processuale. Tra gli articoli più importanti spicca l’art.30 attraverso il quale si è inteso disegnare con evidenza la linea sulla quale la Convenzione si muove: la tutela del minore nel processo e dal processo. Si invitano gli stati ad adottare misure (la Convenzione di Lanzarote è stata attuata in Italia con la legge 1 ottobre 2012 n.172,) che salvaguardino il superiore interesse del minore e proteggano la vittima, assicurando non solo che, durante le indagini e i procedimenti penali, il trauma già sofferto per il reato non aumenti, ma che ci sia una forma di assistenza anche dopo la riposta penale. L’art.34 si rivolge alle indagini preliminari e in particolare alle modalità di assunzione delle dichiarazioni del minore, come persona informata sui fatti.

Per audizione protetta si intende l’ascolto di un minore presunta vittima di maltrattamento o abusi sessuali nella fase dell’incidente probatorio che può essere richiesto nel corso delle indagini preliminari o udienza preliminare dal Pubblico Ministero o dall’indagato/imputato. L’incidente probatorio “rappresenta un’assunzione anticipata di una prova (art. 392 c.p.p.), quando vi siano ragioni di urgenza o ricorra il rischio di pregiudizio della prova se rinviata alla fase naturale del dibattimento” (Cirio et. al.,2012).

L’audizione protetta comprende anche l’acquisizione di sommarie informazioni testimoniali (SIT). Da tempo in Italia si è diffusa la cultura di effettuare in forma protetta anche questo primo ascolto di bambini o adolescenti presunte vittime: si svolge in una struttura idonea condotta da un esperto con ruolo di ausiliario di Polizia Giudiziaria.

Davide mette a disposizione un luogo ad hoc e i propri esperti nella conduzione dell’audizione protetta, utilizza metodi e procedure che garantiscano la riduzione il numero delle interviste ed evitino fenomeni di rielaborazione e contaminazione.