PASSAGGI, VELOCITA’ E CAMBIAMENTI IN ADOLESCENZA

“I due grandi problemi dell’adolescenza: trovarsi un posto nella società e allo stesso tempo trovare se stessi”
(Bruno Bettelheim)


PREMESSA
I preadolescenti esprimono disagio, che qui circoscriviamo di tipo relazionale e che pur dipendendo da motivi spesso simili a quelli dei tempi passati (quali la solitudine, la paura del futuro e di crescere, la mancanza di punti di riferimento, di adulti presenti, il disorientamento in un mondo che cambia e che sembra non riconoscere un posto per sperimentarsi, la ricerca del senso della propria vita) assumono, per la modificazione della società civile, l’incidenza della comunicazione on line, virtuale sulla esperienza reale, forme spesso di difficile contenimento e comprensione.  Queste forme di disagio infatti dicono, urlano, quanto sia necessario e urgente rimettersi in ascolto e in relazione con il mondo preadolescenziale, mantenendo le redini della responsabilità educativa, anche e soprattutto quando i confini dei nuovi contesti (reali e virtuali) e la loro regolamentazione sono sempre più labili e sfumati. In questa direzione il sistema scuola è ancora chiamato a ricoprire un ruolo decisivo. “La scuola si istituisce come campo di ricerca e di elaborazione autonoma, nella concretezza delle proprie pratiche che non possono essere solo didattiche e organizzative, ma che devono essere anche di ri-elaborazione e di ri-significazione progressiva del lavoro svolto quotidianamente dagli insegnanti e dai ragazzi. (R. Massa, 1990)”

FINALITA’
Grazie agli approcci, anch’essi ormai differenziati e sempre più multi sfaccettati di ricerca-azione, è possibile connettere conoscenza ed azione, analisi ed intervento, vicende biografiche degli attori e sistemi sociali di riferimento, attore e sistema, apprendimento individuale e cambiamento gruppale. Nello specifico la Ricerca – azione sul target preadolescenti/studenti frequentanti la scuola secondaria di I grado è volta a: – indagare, raccogliere, rielaborare in categorie e restituire le forme di disagio relazionale al territorio e all’Amministrazione utili a pianificare azioni mirate a supporto;  – prevenire e con-tenere il disagio correlato e contrastare atti devianti; – avvicinare e far meglio conoscere ai ragazzi/famiglie e insegnanti i servizi territoriali a cui possono rivolgersi; – restituire al territorio (ragazzi/famiglie/insegnanti e servizi correlati etc.) quanto emerso; – rendere maggiormente visibile e quindi più facilmente accessibile la rete dei servizi presenti sul territorio, in un’ottica che rafforzi le interconnessioni trasversali.

Rassegna Stampa:
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